Ancora una volta lo smartphone ha dato forfait: la batteria langue ormai scarica, e in trasferta, lontano da casa, toccherà arrabattarsi per trovare una rete di distribuzione elettrica fissa; pazientando, poi, fino ad una parziale ricarica del cellulare. Nel frattempo, bisognerà mettere da parte le piccole o grandi attività, più o meno utili, gestite tramite telefonino; e dedicarsi ad altro. Questo piccolo disguido è piuttosto comune: molti saranno incappati nella stessa situazione, ormai abituati ad avere sempre sottomano il proprio telefonino. Ovviamente, il suo eccessivo utilizzo accelererà il consumo della carica a disposizione della batteria; ma talvolta pare che lo smartphone continui a scaricarsi più velocemente, e quindi con più frequenza – indipendentemente dall’età della batteria. Vediamo come rimediare con l’aiuto di Powerbankaffidabile.it

Ma non lo avevo appena caricato?

Riguardo a questo dilemma, si potrebbero considerare alcuni aspetti legati all’utilizzo del cellulare e delle sue tante opzioni. Allo stesso tempo, è possibile illustrare alcuni vantaggi conseguibili dal possesso di uno strumento concepito per avere sempre con sé “una scorta” di carica; anche distanti da casa, senza appesantire il personale bagaglio. Si sta parlando, in sostanza, del power bank: una sorta di pila, leggera, attraverso la quale ricaricare lo smartphone. D’altronde, lo stesso è in certa parte diffuso: lo si può vedere saltar fuori da marsupi o borse dei propri amici, all’atto pratico del suo utilizzo.  Ma prima di interessarsi con più dovizia di particolari al power bank, sarebbe il caso di ritornare al primo quesito, di cui sopra; e quindi valutare come meglio gestire la carica del proprio cellulare.

Se lo smartphone si scarica con maggiore facilità: piccole, efficaci accortezze

Lo smartphone, dunque, sembra fare i capricci, mai sazio dell’abbeveraggio alla rete fissa. In realtà, sarebbe opportuno considerarne i nostri utilizzi, non soltanto relativamente al tempo passato davanti al suo schermo – per quanto, naturalmente, fattore importante –, ma anche in merito ad alcuni dettagli che, non di rado, si tende ad ignorare. Alcuni di questi possono sembrare scontati o noiosi; ma, nonostante questo, spesso si finisce con sottostimarne gli effetti. Si cercherà, quindi, di presentare alcuni di tali aspetti.  

In primo luogo, occorre dire come l’inutile attivazione di più applicazioni nello stesso tempo pesi sui consumi, logicamente. Pertanto è bene chiudere ogni applicazione dopo il suo effettivo utilizzo. Accortezza a dir poco banale, certamente; ma frequentemente snobbata nel veloce passaggio da un’app all’altra: da un messaggio in chat ad una mail da inviare, o ad un indirizzo da ricercare in rete. In tal modo, inconsapevolmente, le applicazioni permangono nella loro funzione, continuando ad erodere parte di energia, anche solo nella ricerca di aggiornamenti. Molte, del resto, sono le funzionalità del congegno informatico a nostra disposizione, spesso perennemente attive – con dispendio per la batteria.  Si pensi, a tal proposito, alle varie opzioni quali bluetooth, localizzazione gps, o maggiore luminosità dello schermo; così come l’incessante connessione alla rete. Individuarne alcune e limitarle concederebbe un po’ d’ossigeno alla batteria; e anche a noi.

Power Bank:l’accumulatore di carica portatile

Dopo questa prima nota informativa, si passa ora al famoso accumulatore power bank. Come già detto, è molto simile alla pila, circa la sua precipua funzione; è di modeste dimensioni, leggero, in quanto portatile. Della forma di un parallelepipedo piatto, similmente allo smartphone, di tonalità scura, esso è presente sul mercato in molteplici forme e colori; alcune estrose o spiritose, e con capacità differenti (in base alle diverse necessità e al dispositivo da ricaricare – non solo smartphone, ma anche tablet o notebook).

Riguardo al suo uso, il power bank si rifornisce alla rete fissa mediante proprio cavo alimentatore, come solito; impiegando un paio di ore o più, in relazione alla sua capacità. Un altro cavo, quello USB (solitamente in dotazione – importante la sua compatibilità con l’accumulatore), fa da ponte nel trasferire la giusta carica a cellulare o altro dispositivo informatico.

Capacità di carica

Relativamente alla sua capacità, il power bank dovrebbe contenere l’energia necessaria a ricaricare almeno un paio di volte il dispositivo scarico. Di conseguenza, nella scelta dell’accumulatore ideale, si dovrebbe tenere conto di questo requisito (riguardo a questi strumenti si fa riferimento al milliampereora – mAh).

La nostra “pila” generalmente ha alcune utili funzioni accessorie, quali la segnalazione del livello di carica.

Da tener poi ben presente come la capacità massima di un power bank risenta di un certo tasso di dispersione energetica, per via di normali esigenze di funzionamento dello stesso.

Evoluzioni del caricatore

La performance del caricatore portatile dipende anche dalla casa di produzione e sua affidabilità. Inoltre, nell’acquisto del power bank torna utile apprendere dello sviluppo di alcuni tipi particolari, quali il caricatore senza fili e quello solare.

Nel primo caso, lo smartphone si ricarica per induzione, poggiandosi sul corpo dell’accumulatore. Mentre, nel secondo tipo particolare, l’accumulatore si rifornisce attingendo alla luce solare. Due interessanti variazioni, queste, da valutate nella compatibilità con lo specifico apparecchio da ricaricare.

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