Anche i docenti a tempo determinato possono fare ricorso per ottenere i 500 euro annui

Attualmente l’argomento “ricorso carta docente” è uno dei più discussi nell’agenda delle testate giornalistiche specializzate sul mondo scolastico e non. Il bonus a cui si riferisce la vertenza viene regolarmente fornito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (M.I.M.) ai docenti di ruolo e dal presente anno scolastico anche ai titolari di contratti fino al 31 agosto; ed è destinato a sostenere gli insegnanti nell’acquisizione di strumenti per l’aggiornamento professionale. 

Su quali basi poggia il ricorso?

La sopracitata misura è stata prevista dalla Legge 107/2015, la cosiddetta “Buona Scuola”, solo per il personale assunto a tempo indeterminato. Tuttavia, come sancito anche dalla Corte di giustizia europea con un’ordinanza, è risultato illegittimo precludere ai docenti precari il diritto di avvalersi dei 500 euro della carta docente per l’aggiornamento e la formazione degli insegnanti. La sentenza del Consiglio di Stato n. 1842/2022 del 16.03.2022 ha, infatti, riconosciuto che anche coloro che svolgano servizio non di ruolo nella scuola abbiano diritto ad usufruire della carta elettronica. 

Come si aderisce al ricorso?

Esclusi coloro che nell’anno scolastico in corso – 2023/2024 – siano risultati titolari di una supplenza annuale, cioè fino al 31 agosto, che riceveranno in automatico la carta elettronica; coloro che abbiano svolto supplenze nella scuola devono recuperare tale somma partecipando al ricorso per l’ottenimento della Carta Docente. Sulla scorta, infatti, delle numerose vittorie ottenute in vari Tribunali sparsi su tutto il territorio nazionale, gli avvocati di Giustizia Scuola, promuovendo il suddetto ricorso, offrono i loro servizi a chi fosse interessato a recuperare il bonus spettante di € 500.

Come faccio a sapere quante annualità devo recuperare?

Tutti i docenti che abbiano svolto supplenze fino al 30 giugno o al 31 agosto, in maniera continuativa durante l’anno scolastico, a partire dal 2019/2020, possono inoltrare richiesta ai legali di Giustizia Scuola al fine di ottenere le somme spettanti fino ad un massimo di 2.500,00 euro. Il Bonus darà la possibilità di acquistare libri e attrezzature scolastiche, biglietti di ingresso per i musei ed eventi culturali, teatro e cinema o per iscriversi a corsi di laurea e master universitari, a corsi per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o accreditati presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito. È possibile, inoltre, acquistare hardware come pc, laptop e tablet. 

Ci sono scadenze per la presentazione della domanda?

Non sono previsti limiti di tempo per la partecipazione al ricorso per il riconoscimento della Carta Docente. È bene, tuttavia, tenere presente che per questa tipologia di cause esiste una prescrizione quinquennale. Pertanto occorrerebbe inviare richiesta entro la scadenza del presente anno scolastico 2023-2024 onde evitare, per coloro che abbiano da recuperare la supplenza iniziata nel 2019, di perdere la possibilità di recuperare una annualità. Inoltre i tempi tecnici del Ministero previsti per l’erogazione le somme dovute si attestano su alcuni mesi.Giustizia Scuola invita, dunque, tutti coloro che abbiano svolto supplenze negli ultimi 5 anni a non perdere l’occasione di adire alle vie legali per ricevere il contributo per la formazione e l’aggiornamento professionale dei docenti. 

Conclusione

Questo strumento, messo a disposizione dal MIM, rappresenta un diritto fondamentale per ogni insegnante per poter accedere a quella serie di risorse destinate alla propria crescita professionale, in virtù dell’avvio di una carriera nel mondo della scuola. Un percorso che richiede l’aggiornamento in servizio per tutti i docenti, aldilà della data di scadenza del contratto, ma che di fatto esclude dai beneficiari del contributo proprio coloro che ne avrebbero più bisogno, non potendo contare sulla sicurezza di una stabilità contrattuale.

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