L’attività di estetista, soprattutto a livello domestico, è stata per lungo tempo poco chiara da un punto di vista di inquadramento legislativo, pertanto sia gli esperti di questa professione che i clienti non potevano essere adeguatamente tutelati in caso di problemi di varia natura.
Tuttavia, la situazione sta cambiando, e notevoli progressi sono già stati osservati in merito, con il riconoscimento agli estetisti di una normativa di riferimento chiara e inconfutabile. Ecco, dunque, tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.
Qual è la legge di riferimento per gli estetisti
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ToggleLe prime tracce di una normativa di riferimento per l’attività di estetista risale al 1963, con la legge n. 161 del 14 febbraio che disciplinava l’attività di barbiere, parrucchiere e “affini”, nonostante non fosse molto chiaro cosa s’intendesse per “affini”.
Tuttavia, è con la legge n. 1 del 4 gennaio 1990 che è stata definita con esattezza la disciplina di attività di estetista, mentre con il D.M. 21 marzo 1994, n. 352 sono stati definiti i corsi che un aspirante estetista deve seguire per potersi fregiare di questo titolo (indirettamente stabilendone le competenze).
Nello specifico, nella legge del 1990 è stato definito chiaramente che per trattamento estetico si intende qualunque intervento finalizzato a migliorare e proteggere l’aspetto estetico della superficie del corpo umano (includendo quindi cute, unghie e aree esposte) finalizzato a eliminare o ridurre inestetismi.
Inoltre, la legge riconosce la possibilità per il professionista di poter utilizzare sia tecniche manuali che strumenti adatti allo scopo. Tuttavia, un estetista completo deve essere a conoscenza di tutte le tecniche disponibili: non basta, ad esempio, saper applicare un gel uv sulle unghie delle clienti, poiché è necessario disporre delle nozioni di base legate a qualunque trattamento.
Come si diventa estetista: i corsi di formazione
È di primaria importanza sapere che i corsi di formazione finalizzati alla qualifica di una figura professionale come estetista sono adeguatamente normati. Non tutti i corsi di estetista che è possibile incontrare danno dunque diritto a fregiarsi di questo titolo professionale.
Più specificamente, la legge afferma che la responsabilità di predisporre corsi finalizzati alla formazione professionale di queste figure spetta alle Regioni, le quali devono anche dettare ai Comuni le linee guida per la stesura di un regolamento che sia conforme alla disciplina statale.
Inoltre, la stessa erogazione di corsi che forniscano conoscenze teorico-pratiche per l’esercizio della disciplina, o di corsi di specializzazione e aggiornamento, è di responsabilità delle singole Regioni. Nonostante ciò, esistono anche centri di formazione privati per la professione di estetista, i quali devono essere comunque autorizzati dalla Regione, che è l’unico ente che può emanare la qualifica per un aspirante professionista.
Quali sono, secondo la normativa, le discipline da conoscere per essere considerati estetisti
Le materie fondamentali per poter diventare estetisti sono indicate dalla legge 1/1990, e sono riportate di seguito:
• Anatomia (nozioni fondamentali);
• Chimica di base e dermatologia;
• teoria di base degli apparecchi elettromeccanici;
• psicologia (nozioni);
• cosmetologia;
• estetica, trucco e visagismo;
Ognuna delle discipline deve essere approfondita sia dal punto di vista pratico che teorico, e l’avvenuta acquisizione delle conoscenze deve essere attestata mediante lo svolgimento di un esame. Il corso deve avere una durata di almeno 2 anni, garantendo un minimo di 900 ore annue.
In aggiunta, la normativa afferma che alla seduta di valutazione devono partecipare diverse figure, tra cui un componente designato dalla Regione, nonché un esperto designato dall’Ufficio del Lavoro e almeno due esperti designati dalle istituzioni sindacali.
Durante la seduta, può essere richiesto ai candidati di applicare una delle procedure di base della professione, come l’applicazione di un gel uv unghie, oltre alla richiesta di nozioni teoriche.
Inoltre, per poter acquisire pienamente il titolo di estetista, è necessario anche svolgere un determinato periodo di attività lavorativa certificata. Per maggiori informazioni, vi suggeriamo di consultare la legge 1/1990.
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