Linfedema: di cosa si tratta?
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ToggleQuando si parla di linfedema si fa riferimento a una patologia di tipo cronico causata dalla compromissione, dovuto ad un blocco o ad un rallentamento, della circolazione a livello linfatico. Tale patologia può interessare uno o entrambi gli arti superiori o inferiori.
Il linfedema si manifesta attraverso il gonfiore sull’arto, in maniera localizzata. Non solo, con il trascorrere del tempo la zona interessata dal linfedema appare dura e infiammata, provocando di conseguenza fastidio, dolore e difficoltà nella deambulazione.
Questa patologia può essere clinicamente valutata secondo 4 criteri cardine:
• entità dell’edema e consistenza;
• variazioni della cute connesse alla patologia;
• andamento;
• variazioni dello stato durante la giornata o in base alla posizione assunta dal paziente.
La fase preliminare, alla quale seguono le suddette valutazioni, prevede la misurazione dell’arto.
In base alle cause scatenanti, è possibile identificare diverse tipologie di linfedema:
• primario: è una patologia di tipo congenito che comporta il mal funzionamento dei linfonodi o dei vasi linfatici. Questo linfedema può presentarsi fin dalla nascita (sporadico), può manifestarsi entro i 35 anni (precoce) oppure dopo i 35 anni (tardivo);
• secondario: esso può insorgere a seguito di malattie tumorali (tumore all’utero o al seno per le donne e alla prostata per gli uomini) oppure dopo un intervento chirurgico;
• post-traumatico;
• sistemico;
• di origine parassitaria;
• post-attinici;
• dovuto ad insufficienza venosa.
Cos’è l’edema linfatico?
L’edema linfatico è un gonfiore dovuto ad un accumulo di liquidi a livello dei tessuti connettivi. Dunque, esso si presenta tra i vasi sanguigni e il tessuto cutaneo. Infatti, tali tessuti sono composti per la maggior parte di fluidi e, pertanto, sono maggiormente soggetti al gonfiore, detto edema. Nello specifico questo è dovuto ad un mal funzionamento del sistema cardiaco che, per un periodo di tempo più o meno limitato, non svolge correttamente l’operazione di riassorbimento dei liquidi. Così, anche il sistema linfatico non procede in maniera efficace allo smaltimento, per via della notevole quantità di fluido da elaborare.
Tra le cause principali di edema è possibile citare:
• patologie che coinvolgono il sistema cardiaco;
• circostanze fisiche particolari;
• insufficienza venosa di tipo cronico;
• prolungata immobilità dovuta a interventi chirurgici o altri eventi accidentali;
• abbigliamento eccessivamente aderente.
In linea generale, il gonfiore è dovuto principalmente ad un aumento della pressione sanguigna che rende complesso il processo di assorbimento dei fluidi, e in particolare dell’acqua, che in condizioni di normalità, dovrebbe confluire verso il sistema venoso spinto dal flusso sanguigno.
Differenze e analogie
Il linfedema e l’edema linfatico appaiono visibilmente simili, così come al tatto, ovvero per quanto riguarda la consistenza. Pertanto, esercitando una leggera pressione sull’arto interessato dal gonfiore è possibile notare, in entrambi i casi, un fenomeno noto come pitting. Questo non è altro che un avvallamento visibile sulla pelle. Proprio per questa ragione edema (non linfatico) e linfedema sono erroneamente associati.
Tuttavia, occorre sapere che a seguito di analisi diagnostiche è possibile notare sostanziali differenze tra le due problematiche. In primo luogo, appare chiaro che esse abbiano cause scatenanti differenti poiché l’organo dal quale si scaturisce è diverso. Così anche il fluido che si accumula, provocando il gonfiore, è diverso nei due casi.
L’edema, quando non è provocato dalla cosiddetta linfa, ovvero dal prodotto del sistema linfatico, è costituito principalmente da acqua.
Inoltre, l’edema non è provocato da una patologia cronica, dunque la cura risulta decisamente più semplice e veloce. Si pensi ad esempio ad un edema causato dalla gravidanza o dal riposo obbligato a seguito di un infortunio sportivo. In questi casi è facile capire che si tratti di un disturbo passeggero che, nella maggior parte dei casi, svanisce al termine della circostanza scatenante. Al contrario, quando si riscontra la presenza di un linfedema, o di un edema linfatico, la gestione appare assai più complessa e difficile. Tale gonfiore, dovuto al ristagno dei liquidi, persiste a lungo e deve essere trattato da un medico specialista, anche attraverso la chirurgia. Per saperne di più o per ottenere un consulto specialistico è opportuno rivolgersi a centri o ambulatori che trattino questi disturbi in maniera approfondita. Scopri di piú su cos’è, come e dove si cura il linfedema (o edema linfatico) sul sito di Villa Regina.
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